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Il florovivaismo. Premessa

In base alla classificazione ATECO 2007, al florovivasmo sono ascrivibili le seguenti attività: coltivazione di fiori in piena aria (01.19.10), coltivazione di fiori in colture protette (01.19.20), coltivazione di spezie, piante aromatiche e farmaceutiche (01.28.00), riproduzione delle piante (01.30.00).
Il termine "florovivaismo", secondo l'Associazione Internazionale dei Produttori dell'Orticoltura che fa capo all'Istituto di giardinaggio dell'Università di Hannover, comprende: la produzione di fiori da recidere e di fogliame ornamentale; la produzione di piante in vaso per interni, di piante da balcone, di piante da esterno, bulbicoltura; la produzione di piante in vivaio comprese le frutticole e forestali.

L'azienda vivaistica presenta, rispetto all'azienda agraria "classica", delle peculiarità particolari legate sia agli obiettivi produttivi e sia alle particolari dotazioni strutturali delle aziende, quali manufatti stabilmente investiti sul suolo ed atti alle sequenze produttive e alle tecniche suggerite per determinati scenari. Quindi, troveremo ad esempio piantagioni madri, piantagioni in attesa di maturazione commerciale, ampi spazi all'aria aperta per la sosta delle piante trasportabili e già commercializzate; ampi fabbricati di vari ordini e specie per ospitare e/o riparare piante in arrivo e/o partenza.

Il florovivaismo trova motivi di diffusione e di affermazione nelle favorevoli condizioni climatiche e pedologiche in grado di diminuire l'alea ambientale del processo produttivo e soprattutto consente un uso più moderato e quindi meno oneroso delle tecnologie necessarie per dare riscontro alle esigenze delle piante coltivate. Tali condizioni si realizzano frequentemente lungo la fascia costiera ionica, dove la prossimità del mare rappresenta di per sè fattore mitigatore del clima, con contenimento delle escursioni termiche, e ad assicurare più elevati livelli di luminosità. Peraltro, nella stessa fascia si riscontra con maggiore frequenza la concomitante disponibilità di terreni più fertili, di acqua per irrigazione e di infrastrutture e servizi.

Tuttavia, spesso troviamo degli apprestamenti protettivi in grado di attenuare i vincoli connessi con le sfavorevoli condizioni climatiche: serre più o meno condizionate, serre fredde, tunnel, ombrai, ecc.

La fisionomia produttiva, seppure molto articolata, propende verso la produzione di piante ornamentali da fogliame, da fiore e da esterni, non mancando le produzioni da fiori recisi, che si ritrovano in prossimità dei centri urbani e spesso orientate verso i mercati locali.



Importanza del florovivaismo

Tra il 1980 e il 1988, il florovivaismo ha subito un forte incremento sia della superficie protetta che di quella in piana aria.



Oggi il florovivaismo riveste una notevole importanza economica, sia per il numero di occupati nelle attività produttive, sia per le attività indotte (produttori di vasi, terricci, materiali inerti, prodotti chimici, serre, impiantistica e macchinari vari, carta, tessuti, ecc.).

Sotto l'aspetto generale, non va sottovalutata l?importanza del florovivaismo per la salvaguardia del territorio e della biodiversità.

Il florovivaista, quale imprenditore agricolo, è coinvolto direttamente nella tutela e nella valorizzazione del territorio, svolgendo attività funzionali alla sistemazione, manutenzione e salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura e mantenimento dell'assetto idrogeologico ed a promuovere attività di tutela delle vocazioni produttive del territorio. Ciò, oltre ad agire sulla salvaguardia del germoplasma naturale ed autoctono, porta alla produzione di nuovi geni utili e di diversità per il miglioramento anche delle specie ornamentali e per il rinnovamento e l'ampliamento del patrimonio vegetale. E' appena il caso ricordare che le specie interessate dal settore sono circa 2.000 che appartengono a moltissime famiglie botaniche: annuali, biennali, poliennali erbacee, arbustive o arboree.