Abbastanza equilibrato |
Uno
o più componenti della struttura, non sono in equilibrio. |
Abbastanza fine |
Indica un profumo sufficientemente fine e gradevole. |
Abbastanza fresco |
La
percezione sensoriale degli acidi è presente in modo sufficiente. |
Abbastanza intenso |
Vino con stimoli odorosi leggeri e delicati. |
Abbastanza limpido |
Vino che può avere una leggera opalescenza. |
Abbastanza persistente |
Vino con una sufficiente successione di stimoli odorosi. |
Abboccato |
Vino amabile, tendente al dolce, con leggero residuo zuccherino. |
Abbonimento |
Pulizia delle botti per vino, mediante successivi lavaggi e getti di
vapore caldo sotto pressione che asportano i residui delle
incrostazioni. |
Acescenza |
Alterazione del vino che assume odore e sapore acido tipici dell'aceto
per l'azione degli acetobacteri. |
Acidità fissa |
Acidità determinata dagli acidi fissi (non volatili). |
Acidità totale |
Somma dell'acidità, sia volatile che fissa - componente fondamentale
di un vino. |
Acido acetico |
E'
l'unico acido volatile del vino. E' presente in quantità molto
limitate nei vini sani e in quantità abbastanza elevate in quei vini
che hanno subito alterazioni microbiche, al disopra dello 0,7% ne
accentua la durezza e l'astringenza. |
Acido citrico |
Presente nel vino in basse concentrazioni, è responsabile di una
sensazione acidula gradevole. E' un acido facilmente attaccato dai
batteri lattici e perciò tende a scomparire. |
Acido lattico |
Deriva normalmente dalla fermentazione dell'acido malico attaccato dai
batteri lattici. Può anche derivare dall'alterazione degli zuccheri,
della glicerina e dell'acido tartarico. |
Acido malico |
Reponsabile di sensazioni poco piacevoli, acerbo, duro, è un acido
instabile e può venire facilmente degradato, con la fermentazione
malolattica, in acido lattico, meno aggressivo. La sua concentrazione
deriva dal grado di maturazione delle uve, in annate poco favorevoli e
con uve immature lascia al vino asprezza e durezza. |
Acido succinico |
Si
forma durante la fermentazione alcolica. La sua presenza nel vino non
conferisce sensazioni prettamente acide, ma piuttosto esercita un
ruolo importante nel determinare la sapidità, sensazione complessa di
carattere salato-amaro-acido. Conferisce, inoltre, vinosità ai vini
giovani. |
Acido tartarico |
L'acido che per quantità e qualità contribuisce maggiormente al pH
acido del vino. Nelle giuste proporzioni conferisce freschezza e
vivacità, se in eccesso dà al vino durezza, asprezza e disarmonia. |
Acidulo |
II
vino è disarmonico per eccesso di acidi. |
Acquoso |
Indica una debolezza nel vino, il fatto che il tenore alcolico è così
basso che il vino sembra allungato con acqua. |
Afrosità |
Proprietà che ha il vino di produrre schiuma dovuta alla pressione.
Tale proprietà e misurata con uno strumento detto afrometro. |
Alcol etilico |
Tra
gli alcoli prodotti dalla fermentazione (etanolo, glicerolo,
butilenglicole, inositolo, sorbitolo), l'etanolo o meglio alcol
etilico è senz'altro il più importante. La sua quantità, che può
variare a seconda della gradazione, influenza notevolmente tutto il
complesso dei caratteri organolettici. |
Alcoolico |
Che
contiene alcol; che odora o sa di alcol. Grado o gradazione alcolica è
il contenuto in alcol etilico di una bevanda alcolica; viene espresso
in grammi o in volume di alcol etilico anidro per litro di liquido.
Sono definite come alcooliche le bevande che contengono una
percentuale di alcol superiore al 3%. Gli alcolici comprendono bevande
fermentate, come il sidro, la birra, il vino, nelle quali la
percentuale di alcol è compresa fra 4 e 17%, e bevande distillate
(liquori) nelle quali la percentuale di alcol può giungere fino al
70%. |
Allappante |
Vino che contiene eccesso di tannino e che lega la bocca; aspro,
astringente. |
Amabile |
Vino di gusto dolce e soddisfacente. |
Ambrato |
colore di un vino bianco, in genere vini passiti, liquorosi |
Ammostare |
Pigiare l'uva per fare il mosto. L'ammostatura è detta più comunemente
pigiatura e si effettua frantumando e spremendo il prodotto. |
Ampio |
Vino di grande espansione odorosa, con varie e diversificate sfumature
conferite da molte sostanze, di norma evolute nel tempo. Il prodotto
manifesta profumi avvolgenti, delicati e fini. |
Armonia |
L'armonia è lo stato ottimale di equilibrio di un vino. La scala usata
comunemente definisce un vino, in rapporto alla carenza o all'eccesso
di uno o più dei componenti. |
Armonico |
Vino in cui tutti gli elementi della struttura sono presenti con la
stessa intensità e quindi in perfetto equilibrio. È quindi anche un
vino molto fine ed elegante. |
Aroma |
sensazione olfattiva, dovuta ai profumi del vino dati dalla presenza
di sostanze aromatiche |
Aromatico |
Vino il cui profumo ricorda in maniera preponderante l'uva da cui
proviene. È costante nel tempo manifestando i caratteri terpenici
delle uve aromatiche. |
Arricchimento |
Pratica di miglioramento delle caratteristiche di un vino aumentandone
in particolare la gradazione alcolica. L'arricchimento consiste
essenzialmente nello zuccheraggio (aggiunta di saccarosio nel mosto)
ovvero nel taglio (aggiunta al mosto di altri mosti o di vino a
elevato contenuto alcolimetrico). La legislazione italiana vieta lo
zuccheraggio tranne che per alcuni vini speciali, indicati dalla
legge. |
Astringente |
vino che asciuga la bocca, dovuto all'eccesso di tannino |
Austero |
vino imponente, con bouquet ben definito leggermente amarognolo |
Avvinare |
Versare un po' di vino in un recipiente perché questo ne prenda
l'odore: avvinare le botti nuove, per far perdere l'odore del legno;
avvinare un bicchiere (sciacquare). |
Barrique |
botte in rovere con la caratteristica di essere fatta con doghe
piegate a fuoco diretto e quindi con la superficie interna con diversi
livelli di tostatura a secondo del tempo di permanenza a contatto col
fuoco. Generalmente ha la capacità di 225 litri. Dona un aroma
caratteristico di vaniglia ai vini che vi maturano. |
Bianco |
S'intende per vino bianco il prodotto ottenuto dal mosto di uve
bianche o nere, trattato con particolari accorgimenti tecnici. Nei
vini bianchi le sostanze coloranti contenute nelle bucce dell'acino
sono in quantità minima e di qualità differente da quelle dei vini
rossi. I vini genericamente definiti bianchi hanno in realtà una gamma
vastissima di colori, dal bianco carta, trasparente e quasi incolore,
attraverso il paglierino con riflessi gialli o verdognoli, al giallo
dorato, che tende all'oro antico o all'ambrato con l'invecchiamento. |
Bouquet |
insieme dei profumi che un vino acquista con la maturazione (in botte
ed in seguito in bottiglia). |
Brillante |
Vino che riflette con vivacità la luce che lo investe. |
Brut |
Indica lo champagne e lo spumante di tipo secco (a basso contenuto di
zuccheri residui). |
Caldo |
In
base al tenore alcolico definiamo un vino: debole - leggero - caldo -
molto caldo - alcolico. |
Cappello |
La
massa delle bucce e dei vinaccioli che durante la fermentazione in
rosso sale in superficie. |
Carente |
Vino che difetta di tannino dando cosi la sensazione di vuoto. |
Casse |
Malattia del vino che ne provoca l'intorbidamento. |
Champenoise |
Processo di rifermentazione in bottiglia dei vini spumanti. Prevede un
lungo periodo di invecchiamento in bottiglia (fino a 3 anni), durante
il quale il vino rifermenta e si affina grazie all'aggiunta di lieviti
selezionati, producendo una spuma vivace e sottile che si conserva
fino al momento del consumo. In Italia si tende a sostituire questo
termine con classico, ottemperando alla disposizione comunitaria che
vieta l'uso del termine francese per vini diversi dallo champagne. |
Charmat |
Metodo di spumantizzazione che prende nome dall'ingegnere francese
Eugenio Charmat, il quale perfezionò la tecnologia di produzione dei
vini spumanti in grandi recipienti ermetici termocondizionati
(autoclavi). Come nel metodo champenois, al vino vengono aggiunti dei
lieviti che provocano la rifermentazione con conseguente produzione di
anidride carbonica la quale, grazie all'ermeticità del recipiente,
rimane disciolta nel vino. Il tempo di rifermentazione può essere più
o meno lungo e viene gestito regolando la temperatura della massa sul
tipo di spumante che si vuole ottenere. Il definitivo imbottigliamento
avviene dopo che il vino è stato refrigerato e quindi filtrato. |
Chiuso |
Indica un vino il cui profumo non si rivela. |
Collare |
L'anello di spuma finissima che, una volta svanita la spuma iniziale,
si forma attorno alle pareti del bicchiere. |
Complesso |
Termine con il quale si identifica un vino con un profumo complesso,
ossia ricco di sfumature odorose. |
Comune |
Indica un profumo mediocre e di poco pregio. |
Coperto |
Termine con cui si esprime secondo una scala crescente, l'intensità
del colore: scarico, pallido, leggero, chiaro, debole, coperto,
profondo, intenso, carico, denso, scuro. |
Corpo |
insieme degli elementi che compongono un vino, tolti alcool ed acqua |
D.o.c |
Identifica i vini che, avendo ottenuto il riconoscimento della
Denominazione di Origine Controllata (istituita con il D.P.R. 930 del
12 luglio 1963), sono realizzati nel rispetto del disciplinare di
produzione stabilito per legge. Il disciplinare stabilisce i limiti
esatti della zona geografica da cui possono provenire le uve, le
caratteristiche dei terreni dei vigneti, le tecniche di coltivazione
delle viti, i vitigni che possono essere impiegati e le relative
percentuali, la resa massima di uva per ha, la resa di uva in vino,
l'acidità, l'estratto secco. Definisce inoltre la gradazione alcolica
minima, la possibilità e relativa regolamentazione della vinificazione
e dell'imbottigliamento al di fuori della zona di origine, la tecnica
e i tempi di invecchiamento, le pratiche particolari cui può o deve
essere sottoposto il vino. |
D.o.c.g. |
Identifica i vini che hanno ottenuto il riconoscimento della
Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Inserita nell'ambito
dello stesso decreto istitutivo della D.O.C. (D.P.R. 930 del 12 luglio
1963), la D.O.C.G. ha visto la luce solo negli anni Ottanta e
differisce dalla D.O.C. fondamentalmente perché le singole partite dei
vini ad essa riferiti devono essere sottoposte, prima della
commercializzazione, a un esame organolettico effettuato da apposite
commissioni. Queste vengono riunite dalle Camere di Commercio di
competenza per accertare il particolare pregio dei vini e la
rispondenza alle condizioni e ai requisiti stabiliti nei rispettivi
disciplinari di produzione. Superato questo esame, vengono rilasciati
al produttore dei contrassegni del Ministero dell'Agricoltura e
Foreste, siglati e numerati, corrispondenti al quantitativo della
partita di vino oggetto di esame, che dovranno essere posti su ogni
bottiglia in modo tale che siano lacerati al momento della stappatura. |
Decantazione |
La
decantazione è quella precisa operazione che consiste nel trasferire
un liquido, il vino, da un recipiente, in genere la bottiglia, ad un
altro, solitamente la caraffa, trattenendo i depositi della prima. |
Decrepito |
Stato evolutivo del vino, che può essere: giovane, pronto, maturo,
leggermente vecchio, decrepito. |
Diraspare |
Separare gli acini dell'uva dai raspi al momento della vinificazione. |
Disarmonico |
Uno
o più stimoli si avvertono con intensità superiore ma nettamente
coprente sugli altri; si contano disarmonie per eccesso di alcol, di
acidi, di tannini, di percezioni amare. |
Duro |
Al
gusto l'acidità provoca sensazioni di freschezza, di vivacità, di
vigore (vino nervoso). Se troppo alta, il vino sarà aggressivo, acido,
mordente, acerbo, aspro, darà un'impressione di durezza, di
spigolosità. |
Effervescenza |
Presenza di anidride carbonica che si manifesta con la presenza di
bollicine più o meno grandi (più sono fini e persistenti, migliore è
la qualità). |
Elegante |
Vino equilibrato, fine , delicato. |
Enologia |
Studio della preparazione, composizione e conservazione dei vini. |
Enometro |
Strumento usato per misurare il peso specifico del vino. |
Enoteca |
Collezione di bottiglie di vini tipici e pregiati . Locale in cui i
vini possono essere acquistati e/o degustati. |
Equilibrato |
Vino in cui le componenti principali sono in equilibrio fra di loro. |
Erbaceo |
È
il profumo tipico di alcune varietà come il Cabernet Franc., il
Merlot, etc. che ricorda, nei vini giovani o fatti con uve non
perfettamente mature, l'odore di erba appena falciata. |
Etereo |
Caratteristico odore dei vini maturi (a seguito affinamento in botte o
in bottiglia), i cui profumi di fruttato hanno ceduto il passo a
sentori eterei degli alcoli superiori e degli esteri. |
Feccia |
Deposito di sostanze solide, sul fondo delle botti di vino, formato da
bitartrato potassico, tartrato di calcio, proteine coagulate con
tannino, sostanze pectiche, cellule di lieviti e batteri. Il vino
viene separato dalla feccia mediante travasi. |
Feccioso |
Vino con odore sgradevole di feccia |
Fermentazione alcolica |
La
prima fase del processo di vinificazione, un complesso fenomeno
biochimico nel corso del quale i saccaromiceti trasformano gli
zuccheri del mosto in alcol, anidride carbonica e numerosi prodotti
secondari. |
Fermentazione malolattica |
Avviene dopo quella primaria (alcolica), è la trasformazione
dell'acido malico in acido lattico sotto l'azione di batteri. In
genere si sviluppa con i primi caldi in primavera e determina una
perdita di acidità totale |
Fermo |
Vino senza alcuna rifermentazione e privo quindi di gas carbonico e di
effervescenza. E' usato come contrapposto al "vivace". |
Filante |
Alterazione dei vini dolci a carico dei costituenti glucidici, di
origine microbica; il vino affetto da filante s'intorbida, divenendo
vischioso come l'olio. |
Fine |
Indica un profumo distinto e gradevole, armonico nel gusto. |
Fioretta |
Alterazione che colpisce i vini poveri di alcol, è causata da
microrganismi anaerobi che determinano l'ossidazione dell'alcol
etilico; si presenta come un velo bianco alla superficie del vino; per
evitarla occorre colmare i recipienti con olio mentre per eliminarla è
necessario praticare una filtratura amicrobica. |
Floreale |
Profumi di vini giovani in cui gli aromi manifestano sentori di fiori. |
Follatura |
Procedimento consistente nel sommergere il cosiddetto cappello
comprendente bucce e graspi venuti in superficie, per evitare l'acetificazione
del liquido a essi commisto. Si realizza con aste di legno, recanti un
disco forato all'estremità, con le quali viene mescolato il liquido in
fermentazione. |
Fragrante |
Nei
vini giovani indica un insieme di profumi in cui le manifestazioni
odorose fruttate e floreali sono state amalgamate dai lieviti che
manifestano in parte i loro sentori. Nei vini maturi e di qualità si
manifestano leggeri sentori di frutta matura, di fiori appassiti ed
altre percezioni odorose delicate e fini, in seguito alla
scomposizione e alta ricomposizione di complessi composti chimici. |
Fresco |
È
il carattere richiesto a tutti i vini bianchi per lo più secchi ed in
particolare ai vini spumanti e frizzanti; sensorialmente gli acidi
stimolano una percezione pseudofresca simile a quella della menta, del
limone, della cedrina. |
Fruttato |
Profumi di vini giovani in cui gli aromi ricordano sentori di frutta
fresca. |
Giovane |
Stato evolutivo del vino, può essere: giovane (che ha bisogno di
affinamento), pronto, maturo, leggermente vecchio, decrepito. |
Girato |
Si
dice di vino che ha subito un'alterazione per attacco microbico a
carico dell'acido tartarico e delle sostanze azotate, favorito dalla
calda temperatura estiva che provoca inacidimento o alterazione del
gusto. |
Giustamente tannico |
Vino in cui la quantità di tannino viene ritenuta ottimale per la sua
tipologia. |
Goudron |
(catrame) profumo tipico di grandi vini rossi invecchiati |
Granato |
Colore tipico di grandi vini rossi da invecchiamento |
Grossolano |
Indica un profumo scadente e di nessun pregio. |
Gruma |
Incrostazione lasciata dal vino sulle pareti delle botti. |
Imbottare |
Mettere il vino nelle botti utilizzando un grosso imbuto di latta
detto imbottatoio. |
Intensità |
L'intensità del colore potrà essere chiaro, pallido, leggero, debole;
oppure carico, intenso, coperto, fino ad essere scuro, denso e cupo.
|
Intenso |
Vino ricco di stimoli odorosi la cui saturazione al ricettore arriva
in tempi leggermente più lunghi. |
Invecchiamento |
Processo di conservazione, che può variare da un periodo di pochi mesi
fino a quattro anni, cui vengono sottoposti i vini e le acqueviti.
Durante l'invecchiamento avvengono processi di natura chimico-fisica e
biologica: i primi comprendono l'evaporazione dell'acqua e dell'alcol,
le reazioni a carico del bitartrato di potassio, del tartrato di
calcio, delle sostanze colloidali di natura proteica e dei polifenoli
contenuti nei liquidi; i fenomeni biologici comprendono la
fermentazione malolattica, l'autolisi e l'autofermentazione delle
cellule di lievito. |
Leggermente disarmonico |
Uno
o più componenti, interferiscono nella struttura con un risultato
abbastanza coprente sugli altri. |
Leggero |
Vino che presenta un profumo poco evidente e poco pronunciato. |
Limpido |
Vino con buona trasparenza, chiaro, ma con scarsa luminosità. |
Liquoroso |
La
sensazione del dolce vero e proprio è legata alla presenza degli
zuccheri residui ed è caratteristica di precise tipologie (vini
liquorosi, vini dolci naturali, certi spumanti) in cui il dolce
predomina su altri gusti. |
Macerazione |
Periodo di contatto del mosto con le bucce, variabile da poche ore ad
alcuni giorni per facilitare la dissoluzione delle sostanze
polifenoliche prevalentemente concentrate nella buccia degli acini.
Durante la macerazione le sostanze coloranti vengono gradualmente
cedute alla massa in fermentazione, periodicamente rimescolata tramite
le follature; le vinacce vengono quindi eliminate per evitare la
cessione di sostanze tanniche e astringenti. Sono di più recente
ideazione le tecniche di vinificazione che tendono sia a semplificare
le condizioni operative, sia alla realizzazione di vini di qualità
quali la vinificazione con macerazione continua, con la
crio-macerazione o con la macerazione carbonica, basate su principi e
tecniche diversi da quelli tradizionali. |
Maderizzato |
Vino ossidato, in alcuni vini è una caratteristica (madera,marsala). |
Magro |
Si
definisce magro un vino piuttosto carente di materie estrattive;
sinonimi: povero e sottile. |
Malvasia |
Vitigni con uva per lo più bianca e di norma utilizzata per la
vinificazione. Esistono vitigni di malvasia a sapore aromatico
utilizzati per lo più per vini aromatici e vitigni a sapore semplice
come la malvasia lunga o di Toscana, che viene mescolata con uve rosse
per produrre alcuni dei migliori vini da pasto della regione. |
Molto fine |
Indica un profumo molto distinto e molto gradevole. |
Molto intenso |
Vino ricco di stimoli provenienti dall'aroma varietale, dalle tecniche
di fermentazione, o da una buona maturazione; è molto pronunciato ed
avvolgente. |
Molto limpido |
Vino che presenta perfetta limpidezza e trasparenza. |
Molto persistente |
Vino caratterizzato da una successione di sensazioni odorose molto
ricche, continue e prolungate. |
Morbido |
vino equilibrato e con una certa rotondità dovuta all'abbondanza di
alcool e glicerina |
Moscato |
Nome attribuito a un gran numero di vitigni con uva di vario colore,
da tavola o da vino, dotata di un caratteristico aroma muschiato che
si trasmette ai relativi vini. |
Mosto |
Primo prodotto del ciclo di trasformazione dell'uva in vino, ottenuto
mediante la pigiatura dei grappoli e la conseguente rottura degli
acini. Questa operazione viene chiamata ammostamento e viene eseguita
mediante pigiatrici-diraspatrici (vinificazione in rosso) oppure
mediante pigiatrici semplici (a rulli) se si vuole realizzare la
vinificazione in bianco; in questo caso infatti, è necessario
allontanare dal mosto tutti i componenti solidi del grappolo che
potrebbero altrimenti cedere quantità eccessive di tannini e pectine.
La massa pigiata viene quindi inviata agli sgrondatori che operano la
separazione tra parti solide e mosto. La resa in mosto si aggira
intorno all'80-85% di uva ammostata. La composizione chimica del mosto
è influenzata dalla pigiatura in quanto il mosto che scola dai tessuti
esterni della polpa è più ricco di zucchero di quello ottenuto dalla
zona centrale della polpa, molto più ricca di acidi organici. |
Nervoso |
Una
terminologia per descrivere il valore dell'acidità. |
Netto |
Un
profumo particolarmente marcato e pulito, ben individuabile
all'interno di una serie. |
Neutro |
Indica un profumo senza particolari caratterizzazioni. |
Organolettico |
Le
proprietà organolettiche di una sostanza, di un alimento, di una
bevanda sono i caratteri percepiti dagli organi di senso. |
Ossidato |
Nei
vini che devono essere bevuti freschi è un difetto: è l'odore di
cotto, di bruciato, di marsalato o maderizzato dovuto all'eccessiva
ossigenazione. |
Ossidazione |
Processo (anche se più appropriato sarebbe parlare di processo di
ossigenazione) che caratterizza la fase di maturazione: l'ossigeno
dell'aria che viene a contatto con il vino in occasione di travasi e
trattamenti. |
Pastoso |
Quando l'indice di morbidezza in un vino è alto, si dice pastoso,
grasso. |
Penetrante |
Vino i cui composti volatili posseggono un'intensità tale da
disturbare i ricettori olfattivi con la loro pungenza. |
Perlage |
Definizione francese per indicare l'effervescenza degli spumanti. |
Persistente |
Vino che ha una successione di stimoli odorosi importanti e
prolungati. |
Pesante |
Vinoricco di alcool. |
PH acido |
Il
pH acido determina in un vino l'ambiente acido, in relazione sia alla
quantità sia alla forza degli acidi: la sua determinazione permette
quindi di avere una vera e propria carta d'identità relativa
all'acidità reale del vino, che non è solo la somma quantitativa degli
acidi presenti. |
Piatto |
È
un vino decisamente disarmonico per carenza di acidi, molle, liscio;
in generale si riscontra in vini decrepiti. |
Pieno |
Vino ben strutturato e riempie la bocca; si dice anche che è robusto,
polposo, carnoso. |
Pigiatura |
Consiste nel comprimere i grappoli d'uva. Una volta si faceva
artigianalmente per mezzo dei piedi (vedi palmento), oggi viene
effettuata industrialmente mediante macchine pigiatrici. |
Poco persistente |
Vino che presenta scarsa successione di stimoli. |
Poco tannico |
Vino che presenta una leggera carenza di tannino. |
Portainnesto |
Porzione della vite, provvista di apparato radicale, su cui s'innesta
un tralcio. E' costituito da specie americane resistenti alla
filossera |
Pronto |
Vino adatto ad essere bevuto senza ulteriore invecchiamento. |
Remuage |
Le
bottiglie, prelevate dal luogo di stoccaggio, vengono scosse per
smuovere il deposito e poste, con il collo rivolto verso il basso, in
speciali supporti. Questa operazione ha lo scopo di fare scendere il
deposito di lieviti sino all'apposito tappo in plastica: a questo
scopo si ruotano periodicamente le bottiglie, si fanno oscillare e se
ne aumenta progressivamente l'inclinazione. |
Retrogusto |
Questo termine, applicato alle sensazioni avvertite in bocca dopo
l'espulsione del vino, è di solito usato con una connotazione
negativa. Il retrogusto è intenso come una percezione poco piacevole,
o addirittura sgradevole, comunque diversa dalle impressioni
gusto-olfattive precedenti. |
Riserva |
Denominazione data a vini di pregio particolare in funzione
dell'annata, della cantina di provenienza e dell'invecchiamento: |
Robusto |
Vino ricco di alcool, strutturato. |
Rosato |
Tipo di vino il cui colore occupa la gamma che va dal rosa pallido
all'aranciato chiaro e i cui caratteri sia chimici sia organolettici,
sono intermedi tra quelli dei vini bianchi e dei vini rossi. I rosati
si ottengono utilizzando uve di colore rosso chiaro o rosa
(grignolino), uve bianche e uve rosse assieme, o uve rosse in modo da
estrarne poco colore. In quest'ultimo caso si separano le bucce ricche
di colore dal resto del mosto quando questo ha raggiunto la
colorazione voluta. |
Rotondo |
Vino morbido,con moderata acidità e corpo. |
Sapido |
Gli
acidi pur presenti in quantità notevole nella cavità orale non
stimolano la loro caratteristica di pseudo-freschezza. |
Sfuggente |
Vino che quasi non possiede successione di profumi. |
Sincero |
Spesso, chi beve quello che reputa un buon vino, lo definisce franco,
sincero, schietto, genuino. |
Speziato |
I
vini maturati più o meno a lungo, prima in botte e poi in bottiglia,
presentano una gamma di profumi riconducibili a spezie (vaniglia,
chiodi di garofano, cannella, pepe, etc.). |
Spunto |
Malattia caratterizzata da un'acidità volatile intorno al 0,6%, che
diventa una vera e propria acescenza quando questo limite viene
superato. |
Strutturato |
Quando mettiamo in bocca un vino e lo facciamo girare rimestandolo con
la lingua, proviamo sicuramente un'impressione globale relativo alla
sua struttura: ci sembra che un vino abbia uno spessore, una
consistenza volumetrica, una sua architettura. |
Svanito |
Vino rimasto eccessivamente esposto all'aria, con perdita delle
caratteristiche. |
Svinatura |
Operazione di separazione del vino dalle vinacce effettuata dopo la
fermentazione del mosto. |
Taglio |
Operazione intermedia nella produzione industriale del vino e che
consiste nel mescolare dei prodotti con caratteristiche differenti.
Può servire a migliorarne il sapore, l'odore o il grado alcolico. |
Tannico |
Vino con una leggera dominanza di tannino sugli altri elementi delta
struttura. |
Tannino |
Sostanza ceduta al vino dalla buccia dell'uva prima e dalle botti di
legno poi, importante per il colore e per la conservazione. Da un
gusto astringente e ruvido che si attenua con l'invecchiamento. |
Tenue |
Vino che per la esiguità e la leggerezza dei profumi quasi non stimola
l'olfatto. |
Terroir |
insieme di territorio, vitigno e tecniche di vinificazione che
determinano il carattere unico di un vino |
Torbido |
E' il vino decisamente offuscato da numerose e consistenti
sospensioni, privo del tutto di limpidezza. |
Torchiatura |
Operazione di spremitura delle vinacce eseguita con torchi. La
torchiatura delle vinacce serve a ottenere un prodotto che è
utilizzato in aggiunta al vino di pigiatura (prima torchiatura) oppure
per tagliar altri vini (seconda e terza torchiatura). Sottoponendo le
vinacce a una torchiatura spinta e ripetuta si influisce negativamente
sulle caratteristiche organolettiche finali del vino che risulta di
gusto più aspro. |
Tranquillo |
Vino che ha terminato la fermentazione e non presenta tracce di
anidride carbonica |
Untuoso |
Quando l'indice di morbidezza in un vino è alto, si dice pastoso,
grasso, untuoso, mieloso. |
Vecchio |
Vino con evidenti cedimenti, di una o più, delle sue caratteristiche |
Velato |
Vino nel quale la limpidezza è offuscata da nebulosità dovuta a
sospensioni. |
Vellutato |
Vino armonico e morbido. |
Vinoso |
Profumo di un vino appena svinato che denuncia la gioventù del
prodotto ed il cui odore ricorda quello del mosto di fermentazione.
Tipico dei vini rossi nel primo periodo di vita. |
Vitigno |
Varietà di vite coltivata. |
Zuccheri |
Le
sostanze zuccherine che appartengono al vino si dividono in due
categorie chimiche: gli zuccheri, che provengono dall'uva e gli
alcoli. Gli zuccheri provenienti dall'uva (glucosio, fruttosio,
arabinosio, xilosio) sono presenti in quantità abbastanza elevate e
non fermentati nei vini dolci e liquorosi; ma rimangono in piccola
quantità (zuccheri residui) anche nei vini secchi. |