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                    Gli agrumi

Clementine

Arance tarocco e spremuta

 

Gli agrumi sono originari dell'Asia Tropicale (Cina, Afganistan, Pachistan), dove la coltivazione ebbe inizio intorno al 2.400 a.C. Si afferma che sono stati introdotti in Europa da Carlo Magno in seguito alle sue dominazioni che si spinsero fino a quelle zone. Il mandarino risulta essere stato introdotto dall'Estremo Oriente agli inizi del XIX secolo.

Le zone d'origine sono caratterizzate da alta umidità, elevata pluviometria (4.000 mm/annui) e da temperature miti, comprese tra 12 e 37° C. In quei luoghi gli agrumi fioriscono 5-8 volte l'anno e danno frutta di scadente qualità per pezzatura, grana e scarso contenuto zuccherino del succo.

Intorno al 1540 i portoghesi importarono in Europa l'arancio dolce (chiamato appunto "portuallo".

In Sicilia, l'arancio ed altri agrumi dapprima si diffusero come piante ornamentali per le loro caratteristiche di essere sempre verdi, mentre poi (fine del secolo 18°) incominciarono ad avere un vero mercato d'esportazione; ciò perché si scoprì che i succhi di limone e d'arancia rappresentavano un ottimo rimedio contro lo scorbuto (gengivite dovuta ad avitaminosi). Dopo un certo calo di produzione avvenuto durante le guerre napoleoniche per dare posto alla produzione di cereali, la coltivazione degli agrumi in Sicilia si è via via incrementata e differenziata, fino a raggiungere l'attuale importanza.

Nella mitologia greca si narra che in un giardino paradisiaco, situato in un'isola posta verso est, tre fanciulle, Egle, Esperunda e Aretusa, chiamate esperidi, figlie di Atlante e della Notte, custodivano un albero che produceva dei frutti meravigliosi: le arance. L’albero era stato piantato in quel giardino dalla dea Terra che lo aveva dato come dono di nozze a Zeus ed Era. Da ciò trae origine il significato augurale che si suole attribuire ai fiori d’arancio (zagare), allorché usati per il bouquet delle spose.

Gli agrumi vengono coltivati fondamentalmente per i loro frutti che vengono utilizzati per l'alimentazione umana allo stato fresco e perché alimentano una industria dolciaria, chimica e profumiera abbastanza florida. Il succo dei frutti ha un elevato contenuto in zucchero, vitamine, calcio e fosfati ed ha notevoli proprietà terapeutiche.

L'industria dolciaria porta alla produzione di marmellate, sciroppi, canditi e bibite. Le essenze ricavate dalla buccia alimentano l'industria liquoristica, farmaceutica e profumiera. Importante è anche l'estrazione di acido citrico, pectina, essenza dei fenoli, ecc.

I residui della lavorazione industriale, detti "pastazzi", costituite da bucce, detriti di polpe e semi, vengono utilizzati per l'alimentazione del bestiame (allo stato fresco, insilati o essiccati),

Le specie di agrumi che rivestono maggiore importanza appartengono al genere Citrus, tra le quali: C. limon (Limone), C. medica (cedro), C. aurantium (arancio amaro), C. sinensis (arancio dolce), C. reticolata), C. paradisi (pompelmo), C. grandis (pummelo), C. aurantifolia (limetta).

 

              

 

Il limone è una piante rifiorente, con fiori dal profumo intenso e inebriante. Fondamentalmente distinguiamo tre fioriture: la prima in marzo-maggio, con la produzione, da ottobre a febbraio, di limoni primofiore, molto succosi; la seconda fioritura in giugno, con produzione a marzo di bianchetti, frutti di colore giallo chiaro; la terza fioritura, ottenuta effettuando la c.d. "forzatura", in agosto-settembre, con produzione a giugno di verdelli, limoni molto verdi e poco succosi.

Il frutto è ricoperto da una buccia sottile, ha la polpa densa e succosa ed un sapore aspro ma gradevole, ricca di vitamina A e C, tiamina, riboflavina e niacina; contiene zuccheri e acidi organici, citrico e malico.

Il limone è un frutto che possiede virtù straordinarie, giova come medicamento per i reumatismi e le malattie del fegato, interviene nel metabolismo dei grassi e delle proteine. Ha azione batteriologica e batteriostatica, è indicato per le malattie infettive, in casi di astenia e la cura dello scorbuto, è utilizzato nella lotta contro i tumori ed inoltre presenta notevoli proprietà antiematiche, astringenti, diuretiche, rinfrescanti e disinfettanti.

In cucina il limone è protagonista di svariate e prelibate idee culinarie: esalta il sapore delle salse, del pesce, della carne e delle insalate. Serve per aromatizzare dolci, creme, gelati e biscotti, per preparare bevande dissetanti ed energetiche e per profumare aperitivi e coktails.

Arance rosse o pigmentate

Le arance pigmentate sono caratterizzate dal colore rosso della polpa e della buccia, determinato dalla presenza di un pigmento idrosolubile, l'antocianina. Questa sostanza ha proprietà farmacologiche molto importanti poiché rallenta i processi d'invecchiamento cellulare, prevenendo così l'insorgenza dell'ulcera gastrica, del morbo di Parkinson, della malattia di Alzhaimer e dei processi tumorali. Ciò avviene perché il pigmento ostacola la formazione di radicali liberi, prodotti metabolici che in eccesso sono pericolosi per l'organismo. Inoltre, rigenera la porpora visiva e di conseguenza favorisce l'adattamento dell'occhio all'oscurità.

La colorazione, di intensità variabile in funzione della varietà  e delle condizioni ambientali, viene esaltata dalle escursioni termiche che si verificano fra il giorno e la notte, in autunno ed inverno. Le varietà pigmentate hanno una limitata capacità di adattamento: esse si sono diffuse quasi esclusivamente in Sicilia, dove, solo in alcune aree particolari, caratterizzate da estati molto calde e forti escursioni termiche giornaliere autunno-vernine, manifestano la particolare colorazione del frutto.
L'arancia rossa, è un frutto salutare,dall'aroma di fruttato, con elevata concentrazione di zuccheri. Contiene calcio, fosforo e potassio, acidi organici (citrico, malico, tartarico) e più di tutto diverse vitamine: la vitamina C (il 40% in più rispetto agli altri agrumi), la vitamina B1, la vitamioa B2, la provitamina A.

Una spremuta di arancia rossa è un dissetante naturale gustoso e nutritivo utile per affrontare il quotidiano dispendio di energie e mantenersi in buona salute, appagando il palato con una bevanda interamente genuina.

L'arancia rossa oltre ad essere buona e succosa ha innumerevoli pregi: proviene i disturbi cardiovascolari, assolve un ruolo essenziale per il metabolismo glucidico, limita i danni della nicotina nei fumatori ed è correntemente prescritta nella prevenzione e cura delle anemie.

Svolge una efficace azione di protezione della mucosa gastrica e delle pareti dei vasi sanguigni, è tra i più efficaci antiossidanti ed è fondamentale nella prevenzione dei carcinomi, tanto da essere scelta dall'AIRC - Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro - come "testimonial" per la giornata nazionale per la lotta ai tumori.

Nelle aree a sud dell'Etna, tra la Piana di Catania e la zona confinante della provincia di Enna e parte della provincia siracusana, l'arancia rossa esprime al meglio le sue caratteristiche tanto da meritare il riconoscimento europeo di Indicazione Geografica Protetta (Reg. CE n. 1107/96 - GUCE L. 148/96 del 21/06/96).

Il Consorzio di Tutela della "Arancia Rossa di Sicilia IGP" punta alla promozione e alla tutela dell'arancia pigmentata e dei suoi derivati attraverso la realizzazione di una rete di produttori e l'avvio di strategie e iniziative atte a valorizzare l'Arancia Rossa di Sicilia, frutto unico per colore gusto e peculiarità salutari.

Le varietà comprese nella IGP Arancia Rossa di Sicilia sono tre:

Tarocco, si riconosce per la buccia liscia di colore giallo arancio lievemente arrossata su un lato e per un lobo pedicellare (muso) più o meno pronunciato nella parte apicale; la polpa è succosa e di colore ambrato con screziature rosse;

Moro: ha la buccia di medio spessore e di colore arancio con vistose sfumature rosso scuro: la polpa è di colore rosso violaceo;

Sanguinello: è molto simile alla varietà Moro ma presenta una buccia compatta e papillata; la polpa succosa e acidula, è di colore arancio con numerose screziature vermiglie.

L'arancia Tarocco rappresenta il 45% della produzione arancicola italiana; Moro e Sanguinello hanno perso importanza nel tempo a causa del minor favore di mercato. La varietà Tarocco dà luogo facilmente a mutazioni gemmarie, molte delle quali degenerative. La mutazione consiste nell'insorgenza improvvisa di modifiche nel patrimonio genetico delle cellule di una singola gemma; questa sviluppandosi dà origine ad un ramo, che presenta frutti aventi caratteristiche diverse dagli altri. In alcuni casi fortunati si sono evidenziati caratteri della pianta o del frutto interessanti per l'epoca di maturazione, la pezzatura, la produttività, ecc.. Attualmente si dispone di un numero elevato di cloni di Tarocco, molti dei quali derivati da mutazioni gemmarie, atri ottenuti mediante l'applicazione di biotecnologie, quali i cloni nucellari, i cloni ottenuti attraverso il microinnesto, la termoterapia, ecc..

 
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